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– Psicopatologia –

YOU (2018) – Nella mente di uno stalker

da | Psicopatologia

Joe e Beck, due ragazzi di New York che si incontrano, si piacciono, si amano. Fin qui sembra l’inizio della classica storia d’amore di una serie tv, ma già dalle prime scene ci rendiamo conto che c’è qualcosa che stona con questa ipotesi: Joe condivide con noi il suo dialogo interiore che risulta da subito machiavellico e oscuro.
Joe inizia a progettare l’andamento della sua relazione con Beck affinché risulti perfetta e senza intoppi, pur facendo tutto da solo, senza un reale riscontro o feedback da parte della ragazza.

You ci mostra a 360 gradi il punto di vista dello stalker composto dall’accecante desiderio di conquista della ragazza, dalla volontà di essere il suo “salvatore” per poterla proteggerla dal mondo e dalle sue malvagità, e dal desiderio di manipolare e modificare la sua vita.

Ma chi è lo stalker e cosa si intende con stalking?

Il termine stalking deriva dall’inglese “to stalk” che significa “appostare, seguire, tampinare”, e si riferisce, quindi, ad una serie di atteggiamenti messi in atto da un soggetto che perseguita un’altro individuo, suscitando in quest’ultimo stati di ansia e paura, che possono arrivare a influenzare negativamente la sua quotidianità. Per tale motivo lo stalking è definito anche come “sindrome del molestatore assillante” e ruota intorno a 3 componenti fondamentali: il “persecutore” (o molestatore), la vittima e la relazione tra le due persone, che si fonda sul controllo esercitato dal persecutore sulla vittima, la quale vive sentimenti di paura e angoscia.

 

Lo stalker spesso ha delle marcate difficoltà affettivo-emotive, relazionali e comunicativa anche se non sempre è possibile inquadrarlo in un chiaro disturbo psicopatologico. In letteratura sono state proposte alcune caratteristiche ricorrenti di questi soggetti, quali:

  • Comunicare continuamente mediante telefono, sms, lettere, mail a qualsiasi orario;
  • Lasciare messaggi sui social network, oppure sull’automobile, porta di casa, luogo di lavoro;
  • Pedinare la vittima;
  • Investigare su come la vittima trascorre la giornata;
  • Inviare messaggi indesiderati;
  • Diffamare o oltraggiare direttamente la vittima;
  • Danneggiare le proprietà della vittima;
  • Compiere aggressioni fisiche o sessuali nei confronti della vittima;
  • Minacciare direttamente la vittima e le persone ad essa vicine.

 

La vittima sperimenta in questo modo percezioni, sentimenti ed emozioni molto forti di preoccupazione, angoscia, paura per la propria incolumità, rabbia e disprezzo verso il persecutore. In questo modo i confini personali vengono violati e il senso di colpa e la vergogna per quello che la vittima subisce, possono condurre all’isolamento, alla chiusura riducendo la possibilità di richiedere aiuto a qualcuno.

 

In Italia il reato di stalking è stato introdotto con il D.L. n. 11 del 23 febbraio 2009, dedicato alle misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale; il 23 aprile 2009 il decreto legge è divenuto legge n° 38, prevedendo l’art. 612-bis del codice penale (Bartolini, 2009).